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Art Institutions in the age of post-publicness /Istituzioni d’arte nell’epoca della crisi della dimensione pubblica
Data pubblicazione : 01/05/2016

FM Centro per l’Arte Contemporanea in collaborazione con il Master in Contemporary Art Markets di NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano presenta il talk di Vasif Kortun, Director, Research & Programs, SALT, Istanbul e membro Advisory Board di FM Centro per l’Arte Contemporanea Introduce Marco Scotini, direttore artistico FM Centro per l’Arte Contemporanea.Giovedì 5 maggio alle ore 18.30.

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Secondo appuntamento del ciclo di eventi legati alla mostra L’Inarchiviabile/The Unarchivable.
Italia anni 70, a cura di Marco Scotini. Dopo il successo della presentazione del libro di Tommaso Trini, Mezzo secolo di arte intera. Scritti 1964-2014. a cura di Luca Cerizza ed edito da Johan
& Levi di mercoledì 27 aprile, FM Centro per l’Arte Contemporanea, in collaborazione con il
Master in Contemporary Art Markets di NABA presentano il talk di Vasif Kortun, curatore e
direttore Research & Programs di SALT, maggiore istituzione d‘arte contemporanea di Istanbul,
Turchia, per una conferenza sulla situazione delle istituzioni artistiche contemporanee in un‘epoca di crisi della dimensione culturale pubblica.
Vasif Kortun delinea nella sua conferenza un panorama museale che si è sviluppato a partire da
un network di relazioni che esclude la dimensione pubblica. È divenuto, si potrebbe dire, uno
spazio “pre-pubblico” e “post-pubblico” con inclinazioni offerte al consumo popolare come una
sorta di surplus. I risultati rimangono simili. Mostre e programmi pubblici sembrano essere più o meno gli stessi. Tuttavia, i processi attraverso i quali vengono prese le decisioni sono stati privatizzati in una rete globale di interessi privati o tribali che si auto-afferma. Tale modello d’istituzione
è in linea con la diegesi della fiera industriale e la reinvenzione del parco a tema dell’epoca del
dopoguerra. La potenziale tradizione del museo come incarnazione pubblica ed educativa è stata strutturalmente sovvenzionata da un’altra che ha come target una classe turistica locale e internazionale.
Ciò si traduce in una forma di socializzazione impotente. Si richiamano afflussi di visitatori
a sperimentare un modello già condiviso o ad accontentarsi di una inclusività regimentata dove i loro desideri sono facilmente assimilati. La conferenza discuterà dei possibili modi per uscire da
questa impasse.

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