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Intervento di conservazione di un cassone dorato quattrocentesco - Villa Necchi Campiglio, Milano

opera

Cassone dorato in massello di pioppo

epoca

XV Sec

descrizione tecnica

Decorazione a pastiglia e foglia oro su fronte e fianchi. Fronte suddiviso in tre formelle polilobate raffiguranti scene cortesi,  stemmi e decorazioni geometriche sui fianchi

proprietà

FAI, Villa Necchi Campiglio

PROVENIENZA

Toscana

data e durata intervento

2007-2008

Il cassone fa parte dell'arredamento di Villa Necchi Campiglio, dimora storica del FAI riaperta al pubblico nel 2008; per questa occasione tutti i laboratori di restauro di Open Care sono stati impegnati in un ampia campagna di conservazione e restauro durata circa tre anni.

In particolare, il cassone si presentava in uno stato di conservazione abbastanza precario. Soprattutto sul retro, erano evidenti i segni di un pregresso attacco di insetti xilofagi con conseguente indebolimento della struttura lignea e perdita di porzioni di materiale, mentre all’interno vi erano tracce di proliferazione di muffe e funghi. Il basamento aveva subito in precedenza diversi interventi di restauro ed era stato quasi completamente ricostruito con tasselli di legno non pertinente e ridecorato con intento imitativo. Sul fianco destro era presente una grossa fessura con cadute di pastiglia, in corrispondenza degli incastri con la tavola del fronte che si era imbarcata nel corso dei secoli. Sulla superficie decorata a bassorilievo, si notavano sollevamenti dal fusto lacune negli strati preparatori ed evidenti interventi di integrazione precedenti come stuccature a base di gesso e ritocchi in larga parte già degradati. La doratura, ancora conservata sulla parte frontale ma quasi completamente perduta in quelle laterali, era a tratti coperta da uno spesso strato di sporco, inglobato da materiali utilizzati per il ritocco e dalla polvere.

Prima di affrontare l’intervento di restauro, è stata realizzata un'adeguata documentazione fotografica del mobile con immagini a diversi ingrandimenti supportate da illuminazione diffusa e a luce radente. Sono inoltre state effettuate osservazioni in microscopia ottica, analisi morfo-anatomica dell’essenza lignea e datazione con il metodo del carbonio 14.

La prima operazione dell’intervento di restauro è stata la disinfestazione dagli insetti xilofagi tramite posizionamento del cassone in camera ad atmosfera controllata per 28 giorni. In seguito l’interno del mobile è stato sottoposto ad un trattamento con battericida antifungo e antimuffa. Si è provveduto al trattamento del legno danneggiato dal tarlo tramite impregnazione con resina acrilica  e al consolidamento del basamento ove instabile tramite incollaggio con adesivo proteico e leggera pressione. A questo punto si è optato per la conservazione dei restauri precedenti ormai storicizzati e per il mantenimento delle fessure dei fianchi allo stato di fatto. Le fasi estetiche sono state precedute da una mappatura della superficie decorata a pastiglia per distinguere le zone originali da quelle restaurate e per identificare le parti con preparazione sollevata dal supporto ligneo. Tali zone sono state poi consolidate tramite micro-iniezioni di resina acrilica. E stata quindi effettuata la pulitura della superficie prestando particolare attenzione alle zone incrostate di sporco,  e ampiamente ritoccate nel corso di vecchi restauri. Le zone che presentavano cadute di doratura e colore con gesso a vista sono state quindi ritoccate con colori all’acquarello. Infine su tutta la superficie policroma è stato steso un leggerissimo velo di vernice protettiva.

Concluso il restauro, il cassone, insieme a tutti gli altri arredi, é stato accuratamente imballato e trasportato a Villa Necchi Campiglio dove oggi é visibile al pubblico.